ID: nov0110

div2_content:Novella Decima Maestro Alberto da Bologna onestamente fa vergognare una donna , la quale lui d'esser di lei innamorato voleva far vergognare. E gli non sono ancora molti anni passati che in Bologna fu un grandissimo medico e di chiara fama quasi a tutto il mondo, e forse ancora vive, il cui nome fu maestro Alberto . Il quale, essendo già vecchio di presso a settanta anni, tanta fu la nobiltà del suo spirito, che, essendo già del corpo quasi ogni natural caldo partito, in sé non schifò di ricevere l'amorose fiamme: avendo veduta a una festa una bellissima donna vedova chiamata, secondo che alcuni dicono, madonna Malgherida de' Ghisolieri e piaciutagli sommamente, non altrimenti che un giovinetto quelle nel maturo petto ricevette, in tanto che a lui non pareva quella notte ben riposare che il dí precedente veduto non avesse il vago e dilicato viso della bella donna; E per questo incominciò a continuare, quando a piè e quando a cavallo secondo che piú in destro gli venia, la via davanti alla casa di questa donna. Per la qual cosa e ella e molte altre donne s'accorsero della cagione del suo passare e piú volte insieme ne motteggiarono, di vedere uno umo, cosí antico d'anni e di senno, inamorato; quasi credessero questa passione piacevolissima d'amore solamente nelle sciocche anime de' giovani e non in altra parte capere e dimorare. Per che, continuando il passar del maestro Alberto , avvenne un giorno di festa che, essendo questa donna con molt e altre donne a sedere davanti alla sua porta e avendo di lontano veduto il maestro Alberto verso loro venire, con lei insieme tutte si proposero di riceverlo e di fargli onore, e appresso di motteggiarlo di questo suo innamoramento; e cosí fecero. Per ciò che levatesi tutte e lui invitato, in una fresca corte il menarono, dove di finissimi vini e confetti fecer venire; e al fine con assai belle e leggiadre parole come questo potesse essere, che egli di questa bella donna fosse innamorato, il domandarono, sentendo esso lei da molti belli, gentili e leggiadri giovani essere amata. Il maestro, sentendosi assai cortesemente pugnere, fece lieto viso e rispose: Madonna , che io ami, questo non dee esser maraviglia a alcun savio, e spezialmente voi, per ciò che voi il valete. E come che agli antichi uomini sieno naturalmente tolte le forze le quali agli amorosi essercizii si richeggiono, non è per ciò lor tolto la buona volontà né lo intendere quello che sia da essere amato, ma tanto piú dalla natura conosciuto, quanto essi hanno piú di conoscimento che i giovani. La speranza, la quale mi muove che io vecchio ami voi amata da molti giovani, è questa: io sono stato piú volte già là dove io ho vedute merendarsi le donne e mangiare lupini e porri; e come che nel porro niuna cosa sia buona, pur men reo e piú piacevole alla bocca è il capo di quello, il quale voi generalmente, da torto appetito tirate, il capo vi tenete in mano e manicate le frondi, le quali non solamente non sono da cosa alcuna ma son di malvagio sapore. E che so io, madonna, se nello elegger degli amanti voi vi faceste il simigliante? E se voi il faceste, io sarei colui che eletto sarei da voi, e gli altri cacciati via . La gentil donna , insieme con l'altre alquanto vergognandosi, disse: Maestro , assai bene e cortesemente gastigate n'avete della nostra presuntuosa impresa; tuttavia il vostro amor m'è caro, sí come di savio e valente uomo esser dee, e per ciò, salva la mia onestà, come a vostra cosa ogni vostro piacere imponete sicuramente . Il maestro , levatosi co' suoi compagni, ringraziò la donna : e, ridendo e con festa da lei preso commiato, si partí. Cosí la donna, non guardando cui motteggiasse, credendo vincer fu vinta: di che voi, se savie sarete, ottimamente vi guarderete.
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Pampinea